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Fiori di Bach

Conosco casualmente i Fiori di Bach, a metà degli anni novanta, per superare gli esami universitari. Prima degli appelli l’ansia, il dubbio, l’incertezza e la scarsa autostima mi rendevano insopportabile, scontrosa e stressata. Assumendo i fiori di Bach la mia mente smise di essere un campo di battaglia, diventando un file ordinato da cui estrarre, in ogni momento, l’informazione utile. Progressivamente la paura degli esami si è dissipata come nebbia al sole, vivendo gli esami con scioltezza e sicurezza senza il sostegno di alcun rimedio floreale.
La Floriterapia, intrecciatasi con le competenze di Shiatsu e di Counseling, mi permettono di sostenere la persona sia facilitando il fluire dell’energia che agevolando il superamento delle difficoltà emozionali. I Fiori di Bach sono una sorta di ‘mano gentile’ che accompagna nel trascendere il momento di difficoltà verso la ricerca dell’armonia perduta.

CHI É EDWARD BACH?

La storia di Edward Bach è la storia di un uomo profondamente devoto al proprio compito di ricercatore. Edward Bach nasce in Galles nel 1886. Dopo gli studi di Medicina e il lavoro in ospedale, apre uno suo studio medico lavorando come patologo e batteriologo all’Ospedale Omeopatico di Londra.
Bach, in questo periodo, riscontra che ci sono delle strette connessioni tra batteri, malattie croniche e tipologia umana. Inoltre, rileva che ci sono dei collegamenti tra questi e gli stati d’animo e che tali distonie possono essere alleviate e riarmonizzate con l’utilizzo dei fiori.
Quando nel 1917 gli viene diagnosticato un tumore decide di dedicarsi completamente alla sua ricerca trasferendosi in Galles. Bach scopre, nel 1930, quelli che chiamerà i “12 guaritori”, ai quali seguiranno i “7 aiuti” e i “19 assistenti”. Muore nel novembre del 1936, dopo aver portato a termine il proprio lavoro

QUALI SONO I FIORI DI BACH?

 I fiori di Bach sono 38  e sono ottenuti da fiori, gemme e dall’acqua di sorgente. Sono caratterizzati da uno specifico potere vibratorio in grado di  entrare in risonanza e comunicare col nostro Sé Personale. Come ci dice Bach, questi non guariscono attaccando la malattia, ma inondando i nostri corpi con vibrazioni positive.

Le prime scoperte di Edward Bach lo conducono ad individuare i cosiddetti “12 Guaritori”, che corrispondono ai primi 12 fiori studiati e riconosciuti come terapeutici.

Questi ‘12 Guaritori’ sono:

  1. Agrimony (l’acrimonia): specifico per chi cela l’ansia e le preoccupazioni dietro sorrisi e modi cortesi;
  2. Centaury (il cacciafebbre, o Centaurea Minore): per chi ha un atteggiamento passivo ed incline ad essere sfruttato dagli altri;
  3. Cerato (la piombaggine): per gli insicuri, alla continua ricerca di consigli e sproni;
  4. Chicory (la cicoria selvatica): per i possessivi, inclini alla manipolazione altrui ed eccessivamente propensi all’attaccamento;
  5. Clematis (la vitalba): per i sognatori, concentrati sul loro mondo fantastico, distratti e disattenti rispetto alla realtà;
  6. Gentian (la genzianella autunnale): per chi è incline al pessimismo, alla depressione o si scoraggia facilmente;
  7. Impatiens (la balsamina): per chi è facilmente irritabile, teso o impaziente;
  8. Mimulus (il mimolo giallo): specifico per chi teme il mondo e manifesta timidezza e paura per cose sconosciute (ad esempio, la morte);
  9. Rock Rose (l’eliantemo): per panico, l’ angoscia e le grandi paure;
  10. Scleranthus (il fior secco o Centigrani): per gli indecisi tra due vie o opportunità;
  11. Vervain (la verbena): per gli inclini al fanatismo, al perfezionismo od agli eccessi di entusiasmo;
  12. Water violet (la violetta d’acqua): per coloro che si isolano nel proprio orgoglio e manifestano difficoltà nell’espressione delle emozioni;

C’è una corrispondenza diretta tra i 12 guaritori e le 12 tipologie umane. I rimedi sono specifici per 12 stati d’animo, tutti negativi, che possono generare di conseguenza malanni e disturbi fisici. I guaritori agiscono sul profondo, aiutando anche ad acquisire maggiore consapevolezza rispetto alla propria vita interiore.

A completare il quadro, oltre ai 12 guaritori, abbiamo i 7 aiuti e i 19 assistenti.

I 7 aiuti sono:

  • Gorse (Il ginestrone): per coloro che vivono disperazione, assenza di speranza;
  • Heather (L’erica): per coloro che rifuggono la solitudine invadendo senza premure gli spazi altrui, in preda all’egocentrismo;
  • Oak (la quercia): per coloro che combattono senza speranza, o legati ad un senso del dovere sproporzionato;
  • Olive (l’olivo): indicato per chi è provato dalla stress e gravato dalle attività quotidiane;
  • Rock Water (l’ acqua di roccia): indicata per coloro che tendono a deprimersi ed essere troppo severi con se stessi;
  • Vine (la vite): specifica per chi desidera prevaricare gli altri per desiderio di dominio ed ambizione;
  • Wild Oat (L’avena selvatica o forasacco): per gli indecisi rispetto al ruolo da assumere nella vita;

I 19 assistenti sono:

  • Aspen (il pioppo tremulo): per colui che teme cose vaghe senza ragioni fondate;
  • Beech (il faggio): per chi è troppo critico e intollerante;
  • Cherry Plum (il prugno): indicato per chi teme di perdere il controllo;
  • Chestnut Bud (la gemma di Ippocastano bianco): per chi tende a ripetere sempre gli identici errori;
  • Crab Apple (il melo): per coloro che si sentono sporchi, dentro e fuori;
  • Elm (l’olmo inglese): per coloro che non si sentono all’altezza, ed avvertono di essere pieni di responsabilità;
  • Holly (l’agrifoglio): per chi è sopraffatto da odio, invidia, gelosia e diffidenza;
  • Honeysuckle (il caprifoglio): per i nostalgici del passato, o coloro che si crogiolano nel rimpianto;
  • Hornbeam (il carpino bianco): per chi avverte forte debolezza mentale e diffida delle proprie capacità;
  • Larch (il larice): indicato per i complessi d’inferiorità, e per chi non riesce a sentirsi all’altezza;
  • Mustard (la senape selvatica): per la depressione, quando giunge improvvisa o saltuaria;
  • Pine (il pino silvestre): per coloro che si caricano anche delle colpe altrui e precipitano nei sensi di colpa;
  • Red Chestnut ( l’ippocastano rosso): per coloro che si preoccupano eccessivamente del benessere degli altri;
  • Star of Bethlehem (il latte di gallina): specifico per chi è stato sottoposto a forti traumi o shock;
  • Sweet Chestnut (il castagno dolce): per chi prova forte disperazione e sente vacillare la propria identità;
  • Walnut (il noce): indicato per i momenti di cambiamento, anche legati all’età;
  • White Chestnut (l’ippocastano bianco): per coloro che hanno pensieri ricorrenti;
  • Wild Rose (la rosa canina): per chi cade nell’apatia e nella rassegnazione;
  • Willow (il salice giallo): indicato per il risentimento, il vittimismo, il senso di oppressione;

Infine, Rescue Remedy  è il “rimedio universale” o da “pronto soccorso”, un preparato di diversi fiori da utilizzare in situazioni d’emergenza, come casi di shock o profonde ferite emotive, per ristabilire l’equilibrio energetico della persona.

GLI STATI D’ANIMO INDIVIDUATI DA BACH

  • Nella somministrazione è utile considerare lo stato emotivo della persona ovvero quelle emozioni e sentimenti che ne definiscono i comportamenti. Bach individua 7 stati d’animo principali a cui associa i fiori:
    • Per la paura: Rock Rose, Mimulus, Cherry Plum, Aspen, Red Chestnut.
    • Per l’incertezza: Cerato, Scleranthus, Genzian, Gorse, Hornbeam, Wild Oat.
    • Per lo scarso interesse verso le circostanze attuali: Clematis, Honeysuckle, Wild Rose, Olive, White Chestnut, Mustard, Chestnut Bud.
    • Per la solitudine: Water Violet, Impatiens, Heather.
    • Per l’ipersensibilità alle influenze e alle idee: Agrimony, Centaury, Walnut, Holly.
    • Per l’avvilimento e la disperazione: Larch, Pine, Elm, Sweet Chestnut, Star of Bethlehem, Willow, Oak, Crab Apple.
    • Per l’eccessiva preoccupazione del benessere altrui: Cicory, Vervain, Vine, Beech, Rock Water.

    Bach sottolinea che per trarre i vantaggi derivanti dalla floriterapia è necessaria la disponibilità a conoscere noi stessi, nella nostra duplice composizione di psiche e corpo. Il primo passaggio riguarda l’individuazione del rimedio rispondente alla necessità del momento. La presenza del floriterapeuta è utile per non farsi trascinare in autodiagnosi compiacenti.

    La scelta del fiore sbagliato non provoca alcun effetto collaterale e possono essere combinati con le terapie mediche classiche.

    Per assumere i fiori di Bach bisogna preparare la miscela, normalmente posta in una boccetta da 30 ml dotata di contagocce

COME SI ASSUMONO?

L’assunzione dei rimedi floreali è estremamente facile. La boccetta è dotata di contagocce. Le gocce andranno assunte, sotto la lingua, 4 volte al giorno prendendone ogni volta 4/5 gocce.
Nulla di male se si dovesse sentire il bisogno di assumere dosi superiori o di variare gli orari, il rimedio infatti non ha particolari controindicazioni. Il Rescue Remedy, essendo indicato per le situazioni di emergenza, può essere utilizzato in quantità e modalità diverse più volte al giorno.
Si sottolinea che i fiori di Bach non vanno in alcun modo considerati sostitutivi rispetto ad una terapia medica standard. Si consiglia, inoltre di consultare un floriterapeuta, perché non è immediata l’individuazione della categoria cui appartiene il proprio malessere.

QUALI SONO LE AREE DI INTERVENTO DEL FLORITERAPEUTA?

La Floriterapeuta è una consulente esperta nella relazione d’aiuto, chiamata ad individuare le essenze floreali in grado di riequilibrare gli stati d’animo disarmonici.

Questa figura professionale non è in contrapposizione con quella del medico, né dello psicologo, poiché ha come unico scopo riequilibrare atteggiamenti emozionali negativi.

Le aree di intervento possono essere molteplici e di tipo trasversale: problemi di relazione, difficoltà lavorative, incomprensioni, crisi di coppia, supporto alla malattia, difficoltà di comunicazione e apprendimento, eventi traumatici o grossi cambiamenti di vita. Gli ambiti di applicazione quindi sono molto diversi tra loro: famiglia, scuola, ambiente di lavoro, ambiente socio-sanitario, sostegno nell’emergenza.

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